L’uomo zerbino

L’uomo zerbino nasce in uno di quei paesi dove con il reddito mensile non solo non si arriva alla fine della terza settimana, ma non si arriva neppure alla fine del primo giorno del mese. Oltre a cio’, fin da quando e’ piccolo e’ costretto ad ogni genere di umiliazioni e violenze: non puo’ studiare, deve lavorare tanto, mangiare poco, far da cavia ad esperimenti, subire l’inquinamento della sua terra e della sua acqua e, quando serve, combattere per difendere la reggia e l’harem di qualche dittatore.
Talvolta l’uomo zerbino possiede qualcosa, come una capra, e con quella cerca di sfamare tutta la famiglia, accontentandosi di non essere sgozzato dalla soldataglia al servizio chi, in quel momento, ha vinto il colpo di stato. Talvolta, invece, sceglie di vendersi un rene ed anche la capra per, con quei soldi, pagarsi il viaggio verso un mondo in cui la gente non e’ obbligata a mangiare merda, puo’ bere acqua pura e, se lavora duramente, anche possedere un tetto sotto il quale ripararsi. I soldi del rene e della capra, pero’, non bastano mai e per arrivare ad avere la somma occorrente, lascia in pegno le sue figlie a qualche trafficante d’organi o di sesso, ripromettendosi un giorno di poter ritornare con il denaro e riscattarle.

Il viaggio che l’uomo zerbino deve affrontare, durante il quale e’ trattato come un animale da soma e costretto alle cose piu’ ignobili, non e’ semplice, puo’ durare anni e quando alla fine arriva al mare, gli dicono: “Ecco, dall’altra parte troverai cio’ che desideri”.

Ma non e’ finita… deve ancora superare la lotteria. Si’, perche’ ogni popolo ha la sua lotteria. C’e’ chi, vincendo, potra’ finalmente pagarsi le puttane piu’ care della Terra per i prossimi trentamila anni e chi, invece, se verra’ estratto, riuscira’ a non morire di fame e di sete durante la traversata e a giungere vivo su una spiaggia dove verra’ preso e, se non incriminato, sara’ tenuto segregato per mesi in condizioni subumane, simili a quelle in cui vengono tenuti i cani in un canile, ed anche peggio. Pero’ l’uomo zerbino e’ forte e determinato; sa che non puo’ mollare proprio ad un passo dalla meta e resiste ancora perche’ ha un sogno, una speranza, una promessa da mantenere alle sue figlie e la vita l’ha abituato a sopportare cose ben peggiori.

Un giorno, dopo aver dormito per mesi al freddo nei luoghi piu’ malsani, giunge finalmente in una citta’ dove riesce a trovare lavoro presso un “sciur” che, dal nonno che si era arricchito non pagando le tasse ma faceva puntualmente ogni condono e scudo fiscale, ha ereditato una fortuna e, per la porta d’entrata della sua quindicesima villa, ha giustappunto bisogno di uno zerbino davvero particolare che tutti gli amici al club del burraco possano invidiargli.

E’ cosi’ che l’uomo zerbino, in cambio di qualche soldo e gli avanzi di cibo tolti dalla ciotola Medoro, l’alsaziano purissimo che fa da guardia alla villa, tutto contento inizia a fare cio’ per cui, in tutti quegli anni, ha sopportato angherie e privazioni: lo zerbino. E lo fa pure bene. Infatti, ogni volta che il “sciur” si pulisce le scarpe, lui con il corpo acconsente all’operazione e, con la lingua, alla fine ripulisce l’intera suola.

Tutto procede senza intoppi e l’uomo zerbino riesce persino a mettere da parte un po’ di soldi che gli serviranno per riscattare le sue figlie, se non che, un giorno, davanti alla villa del “sciur” passano delle persone urlanti, con bandiere in mano e tutte quante con indosso una camicia dello stesso colore che, vedendolo li’ per terra, dicono: “Eccoli qua ‘sti negher! Vengono in casa nostra a rubarci il lavoro ed il pane di bocca!”

E dopo averlo preso a calci ed essersi ripuliti gli scarponi dal sangue su di lui, gli rovesciano addosso una tanica di benzina e gli danno fuoco.

53 risposte a “L’uomo zerbino

  1. Tutto questo si integra con ciò che ho scritto proprio oggi a proposito delle motivazioni che spingono gli “uomini zerbino” a lasciare le loro terre. Se ne hai voglia vieni a leggere che accade nell' Africa Centrale nel silenzio quasi totale dei media.
    A presto

  2. E l'uomo zerbino non nasce per caso. E' un caso che sia nato in quei posti e in quei tempi, che sia toccato proprio a lui, ma il genere uuomo zerbino non nasce per caso.
    In un'altra parte del mondo, ma forse anche nella casa di fianco alla sua, è nato l'uomo zerbinatore.
    L'uomo zerbinatore ha bisogno dell'uomo zerbino, non tanto perchè ha bisogno dello zerbino, ma perchè lo fa stare tanto bene trovare il posto adatto per l'uomo zerbino. E' un uomo zerbino, non potrebbe fare altro. L'uomo zerbinatore ha la soglia di casa spoglia e le scarpe sporche. Sdraiati uomo zerbino che do un senso alla tua vita e ti do anche da mangiare.
    Dio, come sono buono e caritatevole!
    Poi, quando passano gli omaccioni cattivi, che, forse per invidia perchè vorrebbero loro quel posto, rovinano un così utile strumento, l'uomo zerbinatore non se ne duole poi tanto. Ha già pronto da qualche parte del mondo, oppure di fianco a casa sua, una scorta di uomini zerbino perchè, lui ha studiato e lo sa, gli zerbini si usurano presto, bisogna cambiarli spesso.

  3. Buongiorno Chiara,

    ho un idea completamente diversa del termine zerbino….soprattutto se applicato ad un uomo.

    Se poi vogliamo trovare un sinonimo, lecchino mi sembra il più appropriato e non serve importarli, l'Italia ne è piena.

  4. Un noto industriale lumezzanese^ esce, a bordo della sua potente mercedes cls amg,, dal casello di Ospitaletto imboccando la provinciale 19.
    Il cambio automatico scala le marce e velocemente riprende a risalire 1,2,3 al che il vecchio industriale scorge sul ciglio della strada un essere umano, abbronzato direbbe “il silvio”, che bruca l’erba.
    “ostis chè l’è dre’ a fa l’u’ che” (Azzz…,ma cosa sta facendo)
    Si ferma accostandosi all’individuo, “ To’, chè ghet, stet mia bè, che set dre’ a fa” (non stai bene? Cosa stai facendo?)
    “ Io povero uomo, non ho da mangiare, non ho lavoro”
    “ Ah, scultà ve so’ da me dumà che tè metè aposto” (ascoltami sali da me domani che ti trovo un posto)
    “ Grazie, Grazie, io fame, no lavoro, ho moglie anche lei fame.
    “ Va bè, catà so anche la fonna (Va bene prendi anche la moglie)
    “ Grazie Grazie, io anche 3 figli, non mangiare”
    “ Pota’ cata so’ anche i sciech” (Va bene, prendi anche i ragazzi)
    “Grazie Grazie io anche suocera”
    “ Te’ scultà nel cios de la me cha ghe l’erba alta en meter ghe ne per toch” (Ascoltami bene alla mia casa c’è il prato con l’erba alta un metro, ce n’è per tutti…)

    ^Lumezzane (Lömedàne in lumezzanese, Le Medhane in bresciano) è, con i suoi di 23.962 abitanti, il terzo comune più popoloso della provincia di Brescia È situato nella Val Gobbia, una laterale della Valle Trompia.
    È un paese fortemente industrializzato, particolarmente sviluppato il settore casalinghi, metallurgia, pressofusione e rubinetteria.

    gugge

  5. Distinta Chiara,

    un giorno un ricco disse ad un povero: ho un occhio di vetro che è identico a quello vero. Se indovini qual è l'occhio di vetro ti concederò un piccolo prestito.

    Il povero disse: non c'è dubbio l'occhio di vetro è il sinistro.

    Il ricco chiese al povero come avesse fatto ad individuare subito l'occhio di vetro. Il povero rispose: perchè era l'unico occhio (quello di vetro) da cui traspariva un briciolo di umanità.

    Ciao Davide

  6. Ciao Chaira,

    Posso farti una domanda “tecnica”?
    Perche' hai usato il termine zerbino?
    Io credo generi fraintendimenti notevoli oltre a portare decisamente fuori strada il significato del post.
    Difatti e' uscito anche il termine lecchino, ancora piu' negativo.
    L'impressione che ho avuto leggendo il post e' stata confusa perche' l'attenzione si e' spostata sull'uomo zerbino, con accezione fortemente negativa e non sul contorno che invece credo volesse essere la tua intenzione.
    Altrimenti non ho capito un cazzo :-O

    ciao neelps

  7. @ Neelps: Perche' hai usato il termine zerbino?

    Dagli altri commenti avevo creduto che fosse stato capito.
    Zerbino inteso come oggetto trattato nel peggiore dei modi. Come pezza da piedi , forse, sarebbe stato piu' giusto ma non mi piaceva il titolo “L'uomo pezza da piedi” e cosi' ho preferito zerbino. Che poi per voi italici tale termine avesse l'accezione negativa di lecchino, io non potevo intuirlo.
    Zerbino = e' un piccolo tappeto, normalmente di forma rettangolare, posizionato immediatamente fuori o dentro l'ingresso di una casa o di un edificio, per consentire alle persone di pulirsi le suole delle scarpe prima di entrare.
    A volte (e questa e' una mia considerazione personale) mi sorprendo di come voi italici riusciate a storpiare la lingua al punto di distorcere completamente il senso delle parole e dei significati. Riuscite addirittura a chiamare le guerre “missioni di pace” ed il precariato “lavoro a progetto”.

  8. Il fraintendimento di Neelps credo nasca dal fatto che solitamente si indica con 'zerbino' un uomo che volontariamente si spoglia di ogni dignità per asservirsi a qualcuno.

    Emilio Fede è uno 'zerbino'.

    A presto!

  9. Gio ha detto…

    Il fraintendimento di Neelps credo nasca dal fatto che solitamente si indica con 'zerbino' un uomo che volontariamente si spoglia di ogni dignità per asservirsi a qualcuno.

    Ciao Gio.
    Ho capito, certo, ma un uomo che viene trattato come uno zerbino in Italia come lo chiamate?

  10. Illustre cyber-ninja,

    Direi che 'pezza da piedi' o 'ultima ruota del carro' rendono forse meglio l'idea, anche se non sottolinea bene nessuna di queste espressioni l'atto di sfruttamento quanto piuttosto qualcosa che nulla ha a che fare, ovvero la pochezza dell'individuo sfruttato.

    Sai, forse questa connotazione ci dice qualcosa dell'attitudine italica di considerare meritevole di miseria chi è in condizioni miserevoli.

  11. @ Gio: Sai, forse questa connotazione ci dice qualcosa dell'attitudine italica di considerare meritevole di miseria chi è in condizioni miserevoli.

    Vuoi dire che gli italici non hanno un termine per indicare tale condizione? No, non credo… reietto ad esempio indica alla perfezione.
    Per' e' interessante analizzare come ad una condizine cosi' umiliante, non sempre scelta dall'individuo ma imposta dal fuori, venga attribuito un significato negativo come “lecchino”, come se la colpa di tutto cio', il prostrarsi che a volte e' necessario per sopravvivere, per salvare la pelle, per avere almeno una possibilita' di arrivare a domani, sia colpa dell'idividuo stesso e non e non della societa' malata che lo circonda.

  12. Sarei veramente curioso di sapere, a tal proposito, cosa evocano nel profondo del nostro animo (mio compreso quindi) le parola 'orfanotrofio', 'trovatello', 'naufrago', 'profugo' et similia.

    Una delle scene piu' belle dell'Opera è quella in cui Don Bartolo scopre che 'il birbo Figaro' è suo figlio 😀
    Fino a un attimo prima lo detestava, e poi all'improvviso lo adora.
    Buffo, no?

  13. Io il titolo l'ho letto come metafora, cosicchè non ho proprio pensato alla definizione.
    Credo di aver usato e ascoltato pochissimo il termine zerbino associato ad un uomo, dunque non ho avuto richiami a situazioni già viste e per capire di cosa si parlasse ho dovuto leggere il post.
    Fin dalle prime righe è chiaro che non si parla di zerbinaggio volontario.
    Per curiosità ho googleggiato un po' e ho notato che, nella maggioranza dei casi, l'uomo zerbino è visto come l'uomo succube di una donna.

    I reietti, gli ultimi, allargando un po' i confini si potrebbe scrivere gli intoccabili o i paria, anche i miserabili…forse si chiede troppa precisione per quello che una lingua parlata può dare. Noi italofoni, Chiara, siamo costretti a convivere con una lingua che con la parola ospite non distingue se è l'ospitante o l'ospitato.

    Ciao. (Così saluto ma non sono schiavo di nessuno).

  14. Kiara scrive:

    Riuscite addirittura a chiamare le guerre “missioni di pace” ed il precariato “lavoro a progetto”.

    He si perche' invece Evil Empire e Operation Infinite Justice suonano molto meglio, e' pure bene non tradurle in italiano perche' sembrano tratte da delle favole per bambini.

    Cmq, io non so se zerbino sia stato storpiato o no, so che qui da noi ha un significato differente da quello che intendevi tu. Guarda che ti ho solo avvisato, non volevo mica criticarti.


    Vuoi dire che gli italici non hanno un termine per indicare tale condizione?

    Certo che esiste. Reietto va bene ma non e' di uso comune.
    Invece se usi questo termine incorpora straordinareamente il signifcato da te richiesto:

    Extracomunitario.

    Poco importa se poi la persona a cui e' riferito non e' “extra”.

    Incorpora: straniero (nell'accezione negativa), delinquente o in propensione di delinquere, poveraccio, ladro, poco istruito, individuo che provoca fastidio e altro che sai gia'.

    A parte gli scherzi, non so quale sia il termine migliore per sostituire “zerbino” altrimenti te lo scrivevo ieri sera. Mi spiace che non sono d'aiuto.

    ciao !

  15. non so quale sia il termine migliore per sostituire “zerbino”

    E allora lasciamo zerbino che' l'importante e' capirsi.
    Spero che sia chiaro che non volevo dare a tale termine il significato negativo al quale voi italici siete abituati ma quello di un individuo, suo malgrado, calpestato da tutto.

    … Pero' sta' cosa che in italiano un termine allegorico per indicare tale condizione non esista, quando invece per altre cose esistono decine di definizioni (addirittura per la parola merda esistono diversi sinonimi), potrebbe essere oggetto di una riflessione piu' accurata. Che un certo tipo d'individuo sia ignorato o quantomeno non tenuto in opportuna considerazione persino dal linguaggio, dice molto per quanto riguarda la cultura di un popolo che tende, a quanto pare, a rimuovere i problemi, a nasconderli sotto il tappeto piuttosto che affrontarli a viso aperto, come sarebbe giusto fosse fatto.

  16. Per altro, reietto significa proprio 'rigettato', 'respinto', lasciando quindi sempre intendere un giudizio della societas (con il tasto 'reject' espelliamo una cassetta che ci ha annoiati).
    Forse un termine un poco piu' adatto è 'disgraziato', dove mi pare che quella grazia smarrita sia vagamente legata al divino e non al giudizio degli uomini.
    Oggi sono un po' fuso, spero di non aver scritto castronerie 😀


  17. Spero che sia chiaro che non volevo dare a tale termine il significato negativo al quale voi italici siete abituati ma quello di un individuo, suo malgrado, calpestato da tutto.

    Io rimango dell'idea che zerbino non vada bene, crea disorientamento.


    di un popolo che tende, a quanto pare, a rimuovere i problemi, a nasconderli sotto il tappeto piuttosto che affrontarli a viso aperto, come sarebbe giusto fosse fatto.

    Cmq, se io non so che parola usare come sinonimo non significa che la parola non esista, anzi, chiedi a qualcuno un po piu' “serio” che e' meglio!! Non posso crede che non esista altra definizione.

    Certo chenon perdi occasione per tratterci male 😛 Sei un po noiosetta.
    Ma la vedi anche tu un individuo strano al posto della mia solita “foto” ?

    mah ciao

  18. @ Neelps: Certo chenon perdi occasione per tratterci male 😛 Sei un po noiosetta.

    Non sono io che tratto male voi, siete voi che vi trattate male da soli.

    @ Gugge: vi mostra la luna e guardate il dito….

    E' un comportamento tipicamente italico quello di concentrarsi sull'inutile glissando sul contenuto del discorso.
    Quasi tutti i commenti su questo post sono incentrati sul significato di un termine invece che sul tema specifico, e mi fanno capire che in fondo degli uomini zerbino non interessi una beata fava a nessuno. Alla gente girano i coglioni perche' stanno per terminare le vacanze e al ritorno, dentro la cassetta della posta, troveranno una montagna di bollettini da pagare.
    Sticazzi! Altro che uomini zerbino!
    E poi, se qualcuno mi dicesse un termine da sostituire a zerbino, egualmente esplicativo della condizione di un essere umano che viene calpestato fin dalla nascita, sarei pronta a cambiare il titolo del post. Ma vedo che tale termine non esiste.
    Oltretutto sarebbe bene che il linguaggio si riappropriasse del significato delle parole. La guerra deve tornare a chiamarsi guerra, i precari devono tornare a chiamarsi precari e gli zerbini devono tornare ad essere oggetti che, non per loro volonta', vengono usati per pulirsi le scarpe dal fango.
    E nel riappropriarsi del linguaggio, senza che questo sia manipolato ad uso e consumo di chi ha tutto l'interesse affinche' non esistano termini che indichino i reietti, si potra' tornare a parlare di individui come Fede, Feltri e Ghedini indicandoli con il loro vero nome: LECCACULI.

  19. Non è un tema di cui sia facile discutere ragazzi.

    Per dirla con le parole di chi sapeva scrivere davvero bene, 'la miserevole condizione che mette un uomo alla mercè di un altro uomo' è forse una delle piu' spinose e difficili da affrontare.
    Io temo che come 'società' non ci siano speranze: la legge del piu' forte varrà sempre.

    Sono i singoli che possono darsi da fare in qualche modo, andando contro corrente.

    Come dicevo prima, 'scherzando', basta che Don Bartolo scopra che Figaro è suo figlio, ed ecco 'amore'.

    Riusciremo a considerare i bisognosi nostri fratelli?
    A quel punto sarebbe tutto facilissimo.

    Forse il cristianesimo, la religione degli 'ultimi', da parte di una risposta, ma io non lo accetto per altri motivi.

  20. Il principale responsabile della misera vita dell'uomo zerbino sono la madre e il padre dell'uomo zerbino che presi da pruriti zootecnico-riproduttivi hanno sfornato un pargolo destinato fin da subito ad una vita zerbinica, priva di ogni prospettiva.
    Cazzo, solo degli irresponsabili possono fare figli in certe situazioni, dei dementi, degli idioti folli privi di ogni cognizione su ciò che questo comporterà su quella vittima che ha il diritto di NON essere trascinato e concepito in queste prospettive da valle di lacrime.
    Più sono ridotti come zerbini e più figliano per aumentare il numero di zerbini.

    Qui siamo già ultrastipati di 60 milioni di parassiti consumisti compulsivi, troppi rispetti ai ca 25 milioni che il paese potrebbe ospitare a questi livelli di consumo, ci manca solo che arrivino altre decine di milioni di bipedi zerbini prodotti da pseudo genitori che vivono a scopo zootecnico riproduttivo.

    Le migrazioni sono uno dei mali assoluti, uno dei molti risultati di un'esplosione tumorale demografica insostenibile.
    Il globo è zeppo, qui più che in altre parti, emigrare è un atto violento, come entrare sgomitando in un autobus stipato.

    La cicogna è di gran lunga la più efficace arma di distruzione e bellica, fare figli, oltre al secondo, sempre più un atto criminale sconsiderato.

    http://www.youtube.com/watch?v=XKbioMl7tK0

    Le migrazioni e la crescita demografica di cui sono il risultato sono un male ed è necessario contrastarle in ogni modo possibile.

  21. Klara scrive:
    E' un comportamento tipicamente italico quello di concentrarsi sull'inutile glissando sul contenuto del discorso.

    La tuo ripeterti in modo ossessivo su questo tema sfiora il ridicolo e a volte credo tu lo faccia apposta con lo scopo di provocare.


    Quasi tutti i commenti su questo post sono incentrati sul significato di un termine invece che sul tema specifico,

    Gia', siccome ho notato che sei sempre molto attenta al modo in cui scrivi e alla forma, mi sono permesso di farti notare che in italia il termine zerbino ha un significato differente da quello che invece intendi tu, quindi, se dovessi scrivere un'articolo per un giornale, usare quel termine sarebbe un grave errore. Poi e' chiaro che il significato del post e' passato lo stesso.

    Da qui a tirar fuori la storia del dito e della luna mi pare davvero una stronzata. Anche perche' mi pare che molte risposte a miei post (probabilmente non abbastanza interessanti) non sono arrivate perche' (cito a memoria) ” mi piacerebbe risponderti ma scrivi troppo “.
    Quindi la velata ironia che questo post trasuda te la tieni per te.

    🙂
    ciao ne'!

  22. Gio scrive:

    Io temo che come 'società' non ci siano speranze: la legge del piu' forte varrà sempre.

    perche' dici cosi? non bisogna abbattersi in questo modo, forse hai ragione in un orizzonte temporale ravvicinato, 100-200 anni non hanno significato nell'intera storia dell'umanita'. Sono un campione troppo piccolo.

    Io sono convinto, forse in modo anche troppo ingenuo, che prima o poi, tra 1,2,3,10 secoli, i nostri figli saranno capaci di darsi una migliore organizzazione, anche grazie a quello che e' successo nel passato.

    Ogni tentativo, anche quello finito peggio, va cmq considerato come un piccolo passo in avanti, perche' il solo tentare, mettersi in discussione, cercare una soluzione, vale infinitamente di piu' che lo stare a guardare, anche quando poi alla fine si ritorna al principio piu' scoraggiati di prima. In realta' non si torna mai nello stesso punto iniziale, c'e' sempre un qualcosa, un fattore K, che ci discosta dalla partenza ( l'integrazione della derivata da lo stesso valore di origine a differenza di una costante K !)

    Oggi crediamo di vivere in un era moderna, nel duemila, dove certe parole ormai appartengono alla storia.
    Ma non e' cosi, se guardiamo la sostanza dei rapporti sociali, nulla e' cambiato da 100 anni ad oggi.

    E, per tornare in argomento e allacciarsi al post di Chiara, il fenomeno immigrazione non e' una cosa per se', e' conseguenza di un tutto, di un concentrarsi di ricchezza in alcuni punti, di un ineguale sviluppo mondiale, si e' stupidi se si parla di immigrazione pensando a soluzioni che esulino da un contesto molto piu' grande.


    Sono i singoli che possono darsi da fare in qualche modo, andando contro corrente.

    Non sono totalmente d'accordo, anzi mi piace prenderla dall'altro lato e dire che sono molto poco d'accordo, ma sono anche pigro in questo momento per approfondire questo argomento.


    Forse il cristianesimo, la religione degli 'ultimi', da parte di una risposta, ma io non lo accetto per altri motivi.

    Concordo con molte riserve.

    1. Il cristianesimo ha mantenuto sempre una certa distanza dall'organizzazione sociale, appoggiandosi di volta in volta su quelle gia' esistenti.
    Questo e' stato anche uno dei motivi della sua lunga vita.

    2. Per come stanno le cose nel mondo, non e' possibile tollerare la poverta', perche' essa non e' una qualcosa di fisiologico, ma e' artificialmente generata.

    Quindi non accetto il concetto di combattere la poverta' con l'elemosina.
    E' sgradevole ed offensivo.

    Per altri motivi, di cui non entro nel merito, sono convinto che le religioni non siano che d'intralcio. A volte in maniera davvero ingombrante.

    Crediamo ancora troppo ingenuamente di vivere nel 2000 dove certi termini sono ormai superati. La verita' e' che, nella sostanza, non abbiamo superato niente, perche' niente e' cambiato nei processi che governano le nostre/LA NOSTRA economia.

    E riguardo agli immigrati, loro sono oggi l'anello piu' debole perche' sono sottoposti al ricatto piu' estremo per la sopravvivenza. Ma pensare che il problema sia degli immigrati perche' sono stranieri e' stupido!
    Il problema non sta nella razza, sta NEL RAPPORTO ECONOMICO che intercorre tra lavoratore e datore di lavoro.

    La contrattazione tra questi due soggetti (se di contrattazione si puo' parlare) e' alll'origine di tutto:

    dello sfruttamenteo dell'immigrazione,
    della spaccatura sociale tra gli strati piu' poveri, del razzismo, della violenza, etc etc…

    🙂
    ciao Gio
    Neelps

  23. @ Neelps: Quindi la velata ironia che questo post trasuda te la tieni per te.

    Comprendo benissimo che ormai si viva in un mondo in cui ciascuno attribuisce alla propria presenza sul web un'importanza tale che la sua mancanza possa pregiudicare le sorti dell'intera umanita'. L'egotismo mai come oggi ha raggiunto livelli stratosferici e qualsiasi opinione in direzione contraria a cio' che si ritiene la “verita' colata” della propria immensa sapienza puo', da alcuni, addirittura essere tacciata di “lesa maesta'”. Pero', arrivare a dire alla proprietaria di un blog (ed anche del dominio che lo ospita) che la sua ironia se la puo' tenere per se', mi pare oltremodo eccessivo e persino (se mi permetti senza offenderti) ridicolo.
    E' con il sorriso che ti chiedo dunque: e se questa ironia (neanche tanto velata) non volessi tenermela per me, cosa accade? 🙂

    PS: Io credo, fra l'altro, che a non capire il significato del termine zerbino nel contesto del post, fra tutti i lettori, sia stato solo tu.

  24. @ Neelps: Quindi la velata ironia che questo post trasuda te la tieni per te.

    come spesso accade, attacarsi al marginale e superfluo come qui dimostratosi, le discusioni su un termine e come viene usato, e' la perfetta rapresentazione del essere umano (notare non ho usato italico anche se' lo ho pensato (sorrido))

    il fulcro della questione va trascurato e nessuno presta atenzione a quello, la forma e piu' importante

    il esaltare il proprio ego va oltre la verita' e la sapienza tanto bramata e' decantata

    io chiedo.. a cosa servono questi interventi Nelps?

  25. @ A-Woman A-Man

    Già sentita.
    Swift proponeva di mangiarli fin da piccoli e non credo che fosse comunista.
    A quel tempo ne nascevano tanti in Irlanda.

  26. ciao,


    Comprendo benissimo che ormai si viva in un mondo in cui ciascuno attribuisce alla propria presenza sul web un'importanza tale che la sua mancanza possa pregiudicare le sorti dell'intera umanita'. L'egotismo mai come oggi ha raggiunto …

    Chiara, perche' ho sempre l'impressione che tu sia costantemente incazzata nera?

    e se questa ironia (neanche tanto velata) non volessi tenermela per me, cosa accade? 🙂

    ma la smetti con questa aggressivita'?! 🙂 Se dici ad una persona che e' superficiale, idiota o altro, puo' essere che questa ti risponda, amenoche' non sia un “uomo zerbino”. (nel senso autentico del termine zerbino).


    PS: Io credo, fra l'altro, che a non capire il significato del termine zerbino nel contesto del post, fra tutti i lettori, sia stato solo tu.

    Ok. Va bene.
    Ti chiedo scusa.
    😉
    ciao

  27. Distinta Chiara,

    “” Il principale responsabile della misera vita dell'uomo zerbino sono la madre e il padre dell'uomo zerbino che presi da pruriti zootecnico-riproduttivi hanno sfornato un pargolo destinato fin da subito ad una vita zerbinica, priva di ogni prospettiva.””

    Credo che l'amico A-Woman A-Man abbia centrato il problema.

    La realtà in questo momento è che la crescita della popolazione e la miseria nel terzo mondo viaggiano di pari passo.

    Si calcola che in Africa ci siano 100 milioni di miserabili che vogliono scappare in Europa.

    L'Italia è spesso sotto accusa per la sua politica, mentre la Spagna del socialista Zapatero, che ha fatto moltissimi più rispengimenti dell'Italia, non viene mai citata.

    Se aprissimo le frontiere verremmo preso presi d'assalto da milioni di poverissimi.

    Anche con le migliori intenzioni, uno stato sgangherato come l'Italia sarebbe in grado di integrarli?

    Ciao Davide

  28. Se aprissimo le frontiere verremmo preso presi d'assalto da milioni di poverissimi.

    Siete certi che ne' voi, ne' i vostri padri, ne' i padri dei vostri padri, ne' alcuno dei vostri antenati abbia una qualche responsabilita' in tutto questo?
    E qualora qualcuno di costoro ce l'avesse, non vi sentireste umanamente in debito?

  29. Distinta Chiara,

    “”Siete certi che ne' voi, ne' i vostri padri, ne' i padri dei vostri padri, ne' alcuno dei vostri antenati abbia una qualche responsabilita' in tutto questo?””

    Io credo di no. Poi il discorso sulle responsabilità sarebbe molto lungo da approfondire.

    “”E qualora qualcuno di costoro ce l'avesse, non vi sentireste umanamente in debito?””

    Indipendentemente dalle responsabilità, che secondo me non esistono, i paesi ricchi devono aiutare i paesi poveri.

    Cioa Davide

  30. ciao chiara, non sapevo dove scriverti ed ho preso un post a caso.
    scusami per l'offtopic, ma l'ultimo video che hai pubblicato in music from the east mi è piaciuto davvero tanto.
    potresti spiegarmi per sommi capi di cosa parla il testo?

    grazie mille
    mingo

  31. Si calcola che in Africa ci siano 100 milioni di miserabili che vogliono scappare in Europa.

    Ma ci saranno delle motivazioni ??


    Se aprissimo le frontiere verremmo preso presi d'assalto da milioni di poverissimi.

    Anche con le migliori intenzioni, uno stato sgangherato come l'Italia sarebbe in grado di integrarli?

    E' ovvio che in un sistema cosi disequilibrato non e' possibile aprire le frontiere, ma chiuderle o chiuderle un poco non e' solo moralmente discutibile, ma difficile da tollerare perche' la gente viene qui per disperazione, perche' non ha altre alternative.

    Qualisasi mezzo per cercare di migliorare la propria vita, la propria condizione economica, il proprio stato sociale non puo' MAI essere sbagliato.

    Negare ad una persona di spostarsi significa negargli la vita, e' una forma di violenza che, nella sostanza, puo' essere equiparata alla guerra.

    E cmq noi come gli altri paesi facciamo entrare gente, ma bisogna ben ricordarsi che non c'e' nessuno scopo caritatevole dietro questa mossa, ci sono esclusivamente interessi economici che richiedono manovalanza a basso costo, condizioni di lavoro che oltrepassano al ribasso i contratti sindacali. Tutta questa “classe imprenditoriale” medio-piccola di cui siamo circondati, non vede l'ora di avere davanti una serie di uomini e donne in condizioni miserevoli, cosi da poter esercitare meglio, in completa liberta', la sua autorita' di “padrone”.

    Soltanto in italia ci sono intere aree con una densita' di popolazione bassissima, le storielle sulla crescita demografica lasciamole agli idioti.

    Se esiste un male, una violenza sistematica sicuramente questa non e' rappresentata dalla “cicogna” ma dall'attuale organizzazione economica che, semplicemente, non funziona.

    neelps


  32. Indipendentemente dalle responsabilità, che secondo me non esistono

    Sono stato 2 volte in africa, sempre nello stesso posto, senza volto, li la vita umana non ha alcun valore, e' un posto di merda, gli spostamenti all'esterno avvenivano con una scorta armata. Pero' li ci sono tutti, Italiani,Francesi,Tedeschi…
    E' lecito domandarsi come mai in posti che concentrano tutta quella ricchezza, viva gente al limite delle condizioni umane.

    L'ultima volta che sono stato li, c'erano delle sommosse, ci sparavano adosso, ero cosi spaventato che tuttora ho i ricordi a pezzi.
    Perche' sai noi non andiamo li a fare le vacanze.

    Dopo due giorni senza dormire mi sono ritrovato nuovamente a malpensa, detto tra noi non so quanti morti ci siano stati e non so chi abbia pagato quella specie di esercito che e' andato a far “pulizia”, ma so che nessun giornale e nessuna TV ne ha mai parlato.

    Detto proprio banalmente:
    tu la usi l'automobile?
    D'inverno li accendi i termosifoni?
    Usi i fornelli per cucinare?

    Come credi sia possibile tutto questo?

    ciao
    neelps

  33. Caro amico Neelps,

    “Ma ci saranno delle motivazioni ??”

    Certamente.

    “”E' ovvio che in un sistema cosi disequilibrato non e' possibile aprire le frontiere, ma chiuderle o chiuderle un poco non e' solo moralmente discutibile, ma difficile da tollerare perche' la gente viene qui per disperazione, perche' non ha altre alternative.
    Qualisasi mezzo per cercare di migliorare la propria vita, la propria condizione economica, il proprio stato sociale non puo' MAI essere sbagliato.
    Negare ad una persona di spostarsi significa negargli la vita, e' una forma di violenza che, nella sostanza, puo' essere equiparata alla guerra.””

    Io non ho la soluzione. Ho solo posto un problema.

    “”E cmq noi come gli altri paesi facciamo entrare gente, ma bisogna ben ricordarsi che non c'e' nessuno scopo caritatevole dietro questa mossa, ci sono esclusivamente interessi economici che richiedono manovalanza a basso costo, condizioni di lavoro che oltrepassano al ribasso i contratti sindacali. Tutta questa “classe imprenditoriale” medio-piccola di cui siamo circondati, non vede l'ora di avere davanti una serie di uomini e donne in condizioni miserevoli, cosi da poter esercitare meglio, in completa liberta', la sua autorita' di “padrone”.””

    Se la crisi economica continua, l'Italia strutturalmente è messa peggio di altri, ci sarà sempre meno lavoro, sia per gli stranieri, sia per gli italiani. A quel punto scoppiera una guerra tra poveri.

    “”Soltanto in italia ci sono intere aree con una densita' di popolazione bassissima, le storielle sulla crescita demografica lasciamole agli idioti.””

    Quando parlavo di crescita demografica mi riferivo al terzo mondo, non all'Italia.

    “”Se esiste un male, una violenza sistematica sicuramente questa non e' rappresentata dalla “cicogna” ma dall'attuale organizzazione economica che, semplicemente, non funziona.””

    Buono a sapersi, però questa è la realtà e dubito che riusciremo a cambiarla in meglio.

    Ciao Davide

  34. ciao chiara, non sapevo dove scriverti ed ho preso un post a caso.
    scusami per l'offtopic, ma l'ultimo video che hai pubblicato in music from the east…

    grazie mille
    mingo

    Mi aggrego all'OT solo per chiedere se il titolo è meglio tradurlo con “tutto questo [è] con noi” (da traduttore online) o “tutto questo [è] per noi” (che mi suona meglio). Già con il latino ero una bestia e i casi li traducevo a caso…

    Grazie mille anche da parte mia.

  35. Caro Davide,


    Io non ho la soluzione. Ho solo posto un problema.

    Sono d'accordo con te che le frontiere non possano essere aperte completamente in questo contesto sociale.
    Pero' si puo' cercare pur regolando i flussi, di fare una politica sociale verso l'immigrazione un po piu' decente.

    dividerei la discussione in 2 parti:

    1.
    Frontiere non si possono aprire, i flussi vanno regolati in base alla capacita' di assorbimento di ogni paese.

    Questo pero' non elimina il problema “morale”, con cui in un modo o nell'altro dobbiamo fare i conti.
    Perche' a tutti gli altri, che gli dici che abbiamo raggiunto quota massima?
    Cioe' qui stiamo parlando di sopravvivenza terra terra, non di iscriversi al corso di spinning in palestra.

    2.
    I continui attacchi, verbalmente violenti, di molti esponenti parlamentari di dubbia cultura, a sentirli, fanno venire la pelle d'oca.
    Il concentrare i problemi sugli stranieri non solo e' dannoso ma da veri farabutti.
    Per di piu' non sento mai nessuno elencare qualche punto positivo.

    Vivere, studiare e lavorare con persone che vengono da parti differenti, lontane nel mondo e' un aiuto immisurabile a farti vedere le cose in modo differente, detto banalmente ti apre la mente, mi rendo conto che detto cosi puo' suonare banale ma io non sono capace di esprimerlo in altri modi.

    In sintesi l'avere a che fare con culture diffrenti, non significa perdere la propria cultura d'origine, ma significa aumentarla esponenzialmente.
    Ci sono certi elementi qui da noi a cui di certo non farebbe male una piccola dose in piu', tutti questi contadinotti che ci ritroviamo qui attorno, che vantano la loro cultura contadinotta (sempre che ne esista una), personalmente mi danno il voltastomaco, sono dei vaccari che si credono saggi solo perche' indossano camicia e cravatta, talvolta pure di dubbi colori, si, milano e' la capitale mondiale della moda e ci guardiamo a queste cose, il verde non e' un colore che sia accosta bene ai completi.

    Il dilagare di questa “cultura” contadinotta e' un danno immenso per tutti, non esiste nemmeno piu' la vergogna. C'e' un figlio di uno di questi primi contadinotti in giacca e cravatta dai colori folli, che e' tutto un imbarazzo. Fosse mio lo terrei nascosto in cantina.

    Ho perso il filo del discorso, vorrei pero' concludere, come al solito, sottolineando le responsabilita' senza limiti, dei nostri sinistroidi che in tutta questa faccenda, stanno li impauriti a guardarsi attorno imbarazzati senza capire cosa succede.

    ciao

    PS: e' vero, i contadinotti e le contadinotte mi stanno sulle palle.
    Fanno eccezione quelle autoproclamate tali.

  36. @ mingo: l'ultimo video che hai pubblicato in music from the east mi è piaciuto davvero tanto.
    potresti spiegarmi per sommi capi di cosa parla il testo?

    Il titolo e' “Tutto questo e' con noi”. E' una normalissima canzone che parla di cio' che ci resta dentro e che appartiene alla primavera dell'amore. Non e' che il testo sia un capolavoro di letteratura e tradurlo gli farebbe perdere la magia fonetica che, a volte, la lingua russa sa donare con la sua musicalita'.

  37. Per quanto riguarda i motivi per così dire 'naturali' della disparità tra le varie parti del mondo, consiglio a di leggere 'Armi, acciaio e malattie'.

    Ieri sono stato a un matrimonio: mentre in chiesa il parroco tediava gli astanti con una predica veramente triviale, mi guardavo attorno.

    Alle pareti, immagini molto semplici: una decina di affreschi con dei titoli 'rivoluzionari', ovvero precetti del catechismo, tra i quali

    Dar da mangiare agli affamati.
    Dar da bere agli assetati.
    Vestire gli ignudi.
    Alloggiare i pellegrini.
    Visitare gli infermi.
    Visitare i carcerati.
    Insegnare agli ignoranti.
    Ammonire i peccatori.
    Consolare gli afflitti.
    Perdonare le offese.

    Ecco, se i cattolici facessero i cattolici sarebbe già una rivoluzione mica da ridere.

  38. @ Gio: Ecco, se i cattolici facessero i cattolici sarebbe già una rivoluzione mica da ridere.

    Fra tutti, questo e' il commento che piu' ho gradito. Non servono molte parole per esprimere un concetto.
    Caro Gio, il fatto, come dici tu, e' che tocca sempre piu' spesso a chi non e' cattolico di fare “il cattolico”.

  39. Caro amico Neelps,

    “”I continui attacchi, verbalmente violenti, di molti esponenti parlamentari di dubbia cultura, a sentirli, fanno venire la pelle d'oca.
    Il concentrare i problemi sugli stranieri non solo e' dannoso ma da veri farabutti.
    Per di piu' non sento mai nessuno elencare qualche punto positivo.””

    Sia ben chiaro che io non condivido le sparate becere di certi esponenti politici che indossano la camicia verde.

    Però, senza regolamentazione, il problema dell'immigrazione esiste realmente. Soprattutto nei momenti di crisi economica, quando la gente tende a diventare cattiva e a difendere coi denti quello che ha.

    Ciao Davide

  40. @ Gio: Ecco, se i cattolici facessero i cattolici sarebbe già una rivoluzione mica da ridere.

    concordo, ed allargherei. se l'uomo facesse il suo simile.

    Trovo rivoltanti gli interventi, davidino in primis che non perde occasione di ostentare la sua bìvoluta pochezza, che cercano speigazioni razionali alla disparità.

    La disparità ha un solo motivo, la rapacità e ferocia dell'uomo, prima di tutto verso i propri simili.

    Non ci sono motivazioni all'uomo zerbino, se non che una parte ristretta del mondo vive sulle e alle spalle di un'altra parte, zerbini o non zerbini.

    E quando si parla di poveri, di dolore, di fatica, di speranza andare a guardarsi due foto a ellis island, c'erano un sacco di zerbini tricolori che oggi i soloni qui sopra nascosti dietro una mediocrità borghese fanno finta di non ricordare.

    ah… non era il cenozoico, erano sessanta anni fa.

    Non so quale sia il rimedio. ma il perchè esistano dei sopraffatti (il termine zerbino non piace neanche a me) credo sia sotto gli occhi di tutti.

    Ma viene più comodo girarsi di là e accendere sky.

    regards

    wgul

  41. Caro amico Gullich,

    “”davidino in primis””

    Quale onore in primis. In realtà sono solo l'ultima ruota del carro.

    Ciao e un bacio dal tuo davidino

  42. tocca sempre piu' spesso a chi non e' cattolico di fare “il cattolico”.

    Chiara,
    Pero' se proprio devo dirla tutta non gradisco l'approccio “cattolico”.

    Perche' se io do da mangiare ad uno che non ce l'ha saro' sempre in una posizione di potere rispetto a lui.

    La questione e' come cazzo e' possibile che questi non abbiano da mangiare??

    Abbiamo tutte le condizioni,la tecnologia e quant-altro per far si che ci sia cibo e beni molto al di la della sopravvivenza per tutti.

    Mi dispiace, giuro che per un po non ti rompo piu'.

    neelps

  43. Caro amico Neelps,

    “”Abbiamo tutte le condizioni,la tecnologia e quant-altro per far si che ci sia cibo e beni molto al di la della sopravvivenza per tutti.””

    Ne sei proprio sicuro.

    Per quel che ne so io la popolazione cresce molto rapidamente, mentre le risorse naturali si stanno progressivamente esaurendo. Poi che ci sia un problema di ridistribuzione delle risorse è vero.

    Ciao Davide

  44. Ne sei proprio sicuro.

    Credo sia una delle poche domande a cui posso rispondere senza avere alcun dubbio.

    SI.

    Anzi, siamo in sovraproduzione.


    mentre le risorse naturali si stanno progressivamente esaurendo.

    Il petrolio non deve essere fonte di preoccupazione.

    ciao

  45. Buongiorno chiara,

    sorrido ogni volta che leggo “ultima ruota del carro” perchè da noi (dove lavoro), se qualcuno esce con questa espressione subito viene corretto che invece è la ruota di scorta:-)

    uno si deve guadagnare sul campo quello che è altrimenti fa lo “zerbino” sinonimo di lecchino e purtroppo, nascono così.

    I più pericolosi, invidiosi e pronti a venderti, spesso succubi, per scelta, non quelli del tuo post che chiamerei, purtroppo per loro, sfortunati.

  46. Caro amico Neelps,

    “”Anzi, siamo in sovraproduzione.””

    Io dati che ho io sono un po' differenti. Di certo esiste un problema di ridistribuzione delle ricchezze fra paesi poveri e ricchi.

    Ciao Davide

  47. Ue' Davide,

    Io dati che ho io sono un po' differenti. Di certo esiste un problema di ridistribuzione delle ricchezze fra paesi poveri e ricchi.

    Non puoi prendere la situazione attuale e pensare semplicemente di ridistribuire.

    Tu hai davvero bisogno di 82 tipi di dentifricio per lavarti i denti?

    Ma anche nel caso mi sbagliassi,
    attualmente i lavoratori sono nemmeno 1 miliardo, siamo 6 volte tanto.

    ciao!

  48. Caro amico Neelps,

    “”Tu hai davvero bisogno di 82 tipi di dentifricio per lavarti i denti?””

    Il fatto che ci siano tante marche di dentifricio è un bene perchè maggiore è la concorrenza migliore è il prodotto.

    Negli stati comunisti dove non esisteva la concorrenza (dovevi prendere quello che passava lo stato) i prodotti facevano schifo.

    “”Ma anche nel caso mi sbagliassi,
    attualmente i lavoratori sono nemmeno 1 miliardo, siamo 6 volte tanto.””

    Le statistiche hanno validità nei paesi progrediti, mentre nei paesi del terzo mondo sono poco attendibili.

    Comunque non ho capito bene cosa vuoi dire evidenziando il fatto che siamo solo un miliardo che lavorano.

    Ciao Davide


  49. Il fatto che ci siano tante marche di dentifricio è un bene perchè maggiore è la concorrenza migliore è il prodotto.

    Scusa, ma non me la bevo questa.
    La differenza tra un prodotto e l'altro (della stessa fascia prezzo) e' solo il suo ufficio marketing.


    Negli stati comunisti dove non esisteva la concorrenza (dovevi prendere quello che passava lo stato) i prodotti facevano schifo.

    Diciamo che ci sono varie priorita'.
    Se avere pochi prodotti ma scadenti significa risolvere problemi “umanamente” piu' importanti, potremmo anche fare questo sforzo.

    Ad ogni modo, non credo sia necessario.
    E cmq non ho la minima idea di come si viveva in quegli stati e sono ben lontano dal proporre tali modelli.


    Comunque non ho capito bene cosa vuoi dire evidenziando il fatto che siamo solo un miliardo che lavorano.

    Voglio dire che se siamo in 6 miliardi, togli giovani fino a 20-25anni,togli gli anziani e altro che 1mld.
    Quindi problemi di sottoproduzione non credo proprio ce ne possano mai essere.
    Anzi, magari ci scappa anche un orario settimale molto meno intenso, in modo da lasciare spazio alla creativita' personale che e' cio' che porta avanti il mondo da secoli. (non la concorrenza!).

    🙂 ciao

  50. Caro amico Neelps,

    “”Anzi, magari ci scappa anche un orario settimale molto meno intenso, in modo da lasciare spazio alla creativita' personale che e' cio' che porta avanti il mondo da secoli. (non la concorrenza!).””

    Mi sembra che sei un po' troppo ottimista. Sarebbe bello un mondo dove tutti potessero sviluppare la propria creatività, ma mi sembra che il mondo vada in tutt'altra direzione.

    Ciao Davide