Scrivo raramente di politica italiana in modo diretto o post nei quali, comunque, critico in modo pesante l’Italia. So quanto sono orgogliosi gli italiani della loro nazione che considerano libera e democratica, a differenza di altre come la Russia, il Venezuela o addirittura l’Ungheria in cui, invece, a sentir loro, vigerebbe una dittatura piu’ o meno esplicita.
Oltretutto ce ne sono alcuni – i piu’ fanatici e permalosi – che non sopportano l’idea che chi e’ straniero esprima una minima critica nei confronti del loro paese o del loro amato leader, e quali siano le reazioni quando si verifica qualcosa del genere, lo possiamo osservare in questo eloquente video. Pertanto, sapendo bene in che genere di trappola andrei ad infilarmi scrivendo qualcosa che potrebbe essere interpretato come anti-italiano, da tempo ormai preferisco trattare argomenti diversi.
Tuttavia, oggi vorrei farvi partecipi di una storia che mi e’ stata raccontata. E’ una storia assolutamente vera ed ho avuto il permesso di diffonderla da chi l’ha vissuta in prima persona, della cui sincerita’ non ho motivo di dubitare. Spero cosi’ che chi ha deciso di perdere tempo a leggere questo blog, possa farsi un’idea di cio’ che e’ diventata Italia, un paese dove pare che “Democrazia” e “Stato di Diritto” siano sempre piu’ termini vuoti, privi di senso, agitati nel vento da una propaganda televisiva tesa a mistificare la realta’, ma che piu’ niente hanno a che fare con la patria di Cesare Beccaria.
“Seguo una causa per un gruppo di militari contro lo Stato. La questione riguarda il TFR. Abbiamo ragione da vendere e infatti vinciamo. Il TAR emette la sentenza in soli due mesi. Condanna l’Amministrazione a pagare il dovuto più le spese processuali.Arriva anche una sentenza della Corte Costituzionale che conferma, quello che era stato già scritto dal TAR di Milano.Il governo a questo punto non ha scampo: deve restituire un sacco di soldi a tutti i dipendenti pubblici, non solo militari, ingiustamente trattenuti dalle loro buste paga.Cosa fanno? Pubblicano oggi un decreto legge. Nel decreto legge, in sostanza aggirano quello che è stato sancito dalle sentenze, sia del TAR che della Corte Costituzionale.Ma la cosa secondo me peggiore, soprattutto sul piano etico, è che si stabilisce che i ricorsi pendenti sono automaticamente estinti e le sentenze (a meno che non siano già passate in giudicato) sono prive di effetti! Il che vuol dire tutte, perché nessuna ha avuto il tempo di passare in giudicato.Quindi, in sintesi: lo Stato fa una cosa ingiusta. Il cittadino va dal giudice. Il giudice condanna lo Stato. Lo Stato, con un tratto di penna, cancella gli effetti della sentenza. Il cittadino si ritrova, in modo del tutto incolpevole, a pagare gli oneri legali della violazione commessa dallo Stato.E vuoi saperne un’altra? La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo ha già condannato lo Stato Italiano per una cosa identica (cancellazione degli effetti di sentenze ope legis: caso Ambruosi, sent. 19.10.2000 ric. 31227/96).Siamo alla totale negazione dello stato di diritto.Praticamente siamo a livelli da dittatura sudamericana”.